All’indomani del discorso tenuto in Consiglio comunale, Milano si trova in una situazione di profonda polarizzazione. Da un lato, ci sono i cittadini che si schierano contro il sindaco Giuseppe Sala, mentre dall’altro, i suoi sostenitori continuano a difenderlo. Il 22 luglio 2025, alle ore 13:10, la città è diventata un vero e proprio campo di battaglia virtuale, con le reazioni che si susseguono incessantemente sui social network.
Il dibattito acceso sui social media
Dopo il discorso di Giuseppe Sala, coinvolto in un’inchiesta sull’urbanistica che ha scosso Palazzo Marino, il clima politico si è infiammato. Le piattaforme social come Instagram, Facebook e X si sono trasformate in un’arena dove gli utenti esprimono le loro opinioni. Le frasi di sostegno e di critica si alternano: da “Vai a casa” a “Non mollare Beppe!”, fino a commenti più pungenti come “Il problema non sono le mani ma la coscienza”. Queste affermazioni riflettono il clima di tensione che si respira in città.
Molti cittadini hanno manifestato la loro indignazione, accusando il sindaco di cinismo e opacità. Alcuni lo hanno paragonato a Pinocchio, mentre altri hanno evocato la sua famosa immagine con i calzini arcobaleno, utilizzata nel 2019 per sostenere i diritti LGBTQ+. Commenti come “Il peggior sindaco che Milano abbia avuto negli ultimi trent’anni” e “Richiamate Albertini” sono diventati virali, evidenziando la frustrazione di una parte della popolazione.
Le critiche al discorso di Sala
Durante il suo intervento in Aula, Sala ha affermato: “Le mie mani sono pulite”, una frase che ha suscitato forti reazioni. Alcuni cittadini hanno definito questa affermazione “orrenda e abusata”, sottolineando che in Consiglio comunale si devono affrontare responsabilità politiche, non penali. “Milano ha perso il controllo di sé”, ha dichiarato un cittadino, mentre un altro ha aggiunto: “Il problema non sono le mani, ma la coscienza”.
Tuttavia, nonostante le critiche, esiste una parte della popolazione che continua a sostenere il sindaco. “Non mollare Beppe, non c’è nulla sotto, solo invidia per una Milano diversa”, afferma un sostenitore. Altri lodano il lavoro di Sala, evidenziando i cambiamenti positivi che ha portato alla città: “Ha portato l’avanguardia, modelli culturali che sono il futuro”. Queste voci si oppongono a chi considera il ‘modello Milano’ come esclusivo e distante dalla realtà di molti cittadini.
Il sentimento di sfiducia tra i milanesi
Tra i commenti sui social, emerge un sentimento di sfiducia nei confronti della gestione della città. Alcuni cittadini sostengono che Milano stia diventando sempre più inaccessibile e che le trasformazioni urbanistiche siano a favore di pochi privilegiati. “Basta conoscere la città per notare lo scempio architettonico che avete portato avanti – scrive un utente – l’hai fatta diventare una Milano per ricchi, Beppe. Né bella né accessibile”.
In questo contesto, la figura di Sala continua a dividere. Mentre alcuni lo vedono come un innovatore, altri lo accusano di non rappresentare più le esigenze dei cittadini. La città di Milano, quindi, si trova a un bivio, con le sue strade e i suoi palazzi che raccontano storie di cambiamento, ma anche di conflitti e disillusioni.