Secondo le stime elaborate dal Global Footprint Network, la popolazione mondiale consuma annualmente l’equivalente di ben 1,8 pianeti Terra, un ritmo che supera del 80% la capacità rigenerativa degli ecosistemi. Questa situazione è particolarmente preoccupante e ha portato a una crisi ambientale senza precedenti.
Il 24 luglio 2025 segna l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui l’umanità esaurisce il proprio budget ecologico annuale. Questo calcolo è realizzato dal Global Footprint Network, utilizzando i National Footprint and Biocapacity Accounts della York University. Il WWF, attraverso la campagna Our Future, invita tutti a “imparare a vivere nei limiti di un solo Pianeta”, sottolineando l’urgenza della situazione attuale.
Un debito di 22 anni
Le stime del Global Footprint Network evidenziano che l’attuale consumo della popolazione mondiale equivale a 1,8 pianeti Terra ogni anno. Questo dislivello ha portato a una crisi ecologica, manifestata attraverso la perdita di biodiversità , la deforestazione, il degrado del suolo e l’esaurimento delle risorse, come la crisi idrica e il collasso delle risorse ittiche. Inoltre, si registra un accumulo di gas serra nell’atmosfera. Il sovrasfruttamento delle risorse è aumentato nel tempo, con l’Overshoot Day che si è spostato dalla fine di dicembre del 1970 a luglio nel 2025. Questo ha generato un debito cumulativo nei confronti del Pianeta di 22 anni. In termini pratici, se il sovrasfruttamento fosse completamente reversibile, sarebbero necessari 22 anni di piena capacità rigenerativa del Pianeta per ristabilire l’equilibrio perduto.
Il WWF sottolinea che questo calcolo è puramente teorico, poiché non tutta la capacità rigenerativa è rimasta intatta. Sono stati persi interi ecosistemi, i suoli sono stati erosi e i mari impoveriti. Alcuni danni causati dall’uomo sono ormai irreversibili, come l’estinzione di specie e lo scioglimento dei ghiacciai. La crisi climatica in corso aggrava ulteriormente la capacità del Pianeta di rigenerarsi. Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia, avverte che “ripagare questo debito, in termini ecologici, è quasi impossibile se continuiamo a ignorarne le conseguenze”. La situazione richiede un’azione urgente per cambiare radicalmente il modello di sviluppo prima che il danno diventi irreparabile.
Come invertire la rotta secondo il WWF
L’associazione WWF afferma che è possibile invertire la rotta. Per riportare l’umanità in equilibrio con le risorse del Pianeta, è necessario ridurre l’impronta ecologica globale di circa il 60% rispetto ai livelli attuali. Per raggiungere questo obiettivo, il WWF propone di spostare la data dell’Overshoot Day intervenendo in cinque settori strategici: la transizione energetica, l’economia circolare, l’alimentazione sostenibile, la mobilità green e l’implementazione di politiche globali più severe per la tutela ambientale.
Se si riuscisse a spostare l’Overshoot Day di cinque giorni ogni anno, entro il 2050 si potrebbe tornare in equilibrio con le risorse del Pianeta. Questa media è considerata realistica e richiede un approccio integrato che combina innovazioni tecnologiche, cambiamenti nei comportamenti individuali e politiche globali. Un aspetto cruciale è il modello economico attuale, che si basa sulla crescita illimitata dei consumi materiali, incompatibile con un Pianeta dalle risorse finite. È fondamentale orientarsi verso un progresso qualitativo, che valorizzi la conoscenza, le relazioni umane e la tutela della Natura, sostituendo il PIL come unico indicatore di sviluppo con misure che considerino la salute degli ecosistemi e il benessere sociale.
