Il 22 luglio 2025, le tensioni tra Israele e Yemen si intensificano. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato di aver intercettato un missile lanciato dallo Yemen, mentre le autorità locali di Gaza segnalano un attacco a un accampamento di sfollati che ha causato la morte di almeno 12 palestinesi. Questi eventi si inseriscono in un contesto di violenza crescente nella regione, con ripercussioni significative per le popolazioni coinvolte.
Attacco a Gaza e vittime tra i palestinesi
Nella parte occidentale della città di Gaza, un bombardamento da parte di carri armati israeliani ha colpito un accampamento di tende, causando la morte di almeno 12 palestinesi e numerosi feriti. Le autorità sanitarie locali, riportate dai media israeliani, hanno confermato l’accaduto, specificando che i colpi sono stati sparati da carri armati posizionati a nord del campo di Shati. I medici hanno riferito di un gran numero di feriti tra le famiglie sfollate che vivevano nelle tende. Nonostante la gravità della situazione, non ci sono stati commenti immediati da parte delle forze armate israeliane riguardo all’incidente.
Questo attacco si inserisce in un quadro di escalation del conflitto, con un aumento delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Le tensioni sono ulteriormente amplificate dalla situazione umanitaria, già precaria, che colpisce la popolazione palestinese, costretta a vivere in condizioni difficili a causa dei conflitti prolungati.
Intercettazione del missile dallo Yemen
Le forze di difesa israeliane hanno confermato di aver intercettato un missile lanciato verso Israele dallo Yemen. L’esercito ha reso noto che non ci sono stati feriti o danni significativi causati dai detriti dell’intercettazione. Questo evento segna un’ulteriore escalation nelle tensioni regionali, con i gruppi armati yemeniti che intensificano le loro operazioni contro obiettivi israeliani.
Le difese aeree israeliane sono state messe alla prova in un contesto di crescente aggressione, e la capacità di intercettare missili rappresenta un elemento cruciale per la sicurezza del paese. Tuttavia, le autorità israeliane non hanno fornito dettagli specifici sull’origine del missile o sulle modalità di intercettazione.
Rivendicazione Houthi e attacco all’aeroporto israeliano
Gli Houthi, gruppo ribelle yemenita, hanno rivendicato di aver colpito l’aeroporto internazionale Ben Gurion in Israele per la seconda volta, dopo un attacco israeliano a un porto controllato dai ribelli. Il portavoce militare yemenita, Yarya Saree, ha dichiarato che l’attacco è stato effettuato utilizzando un missile balistico ipersonico denominato “Palestina 2”. Israele ha immediatamente contestato la rivendicazione, sostenendo di aver intercettato il missile prima che potesse causare danni.
Questo attacco segna un significativo passo avanti nella capacità degli Houthi di colpire obiettivi israeliani, suggerendo una potenziale espansione del conflitto oltre i confini tradizionali. La situazione rimane tesa, con le forze israeliane pronte a rispondere a ulteriori provocazioni.
Attacco a un convoglio di tribù beduine in Siria
Un drone israeliano ha attaccato un convoglio di tribù beduine nella zona rurale di Shahba, nella provincia di As-Suwayda, in Siria. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato che ci sono state vittime, sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sul numero di feriti o deceduti. Questo attacco evidenzia l’estensione delle operazioni militari israeliane anche al di fuori dei confini nazionali, in risposta a minacce percepite nella regione.
La crescente violenza in Siria e in Yemen contribuisce a un quadro di instabilità che ha ripercussioni dirette sulla sicurezza di Israele e sulla vita delle popolazioni locali. Le operazioni militari continuano a generare preoccupazioni per la situazione umanitaria e per la possibilità di un ulteriore deterioramento delle relazioni tra i vari attori coinvolti nel conflitto.
