“Catene a mani e piedi, trattati come animali”: la zia di un detenuto italiano racconta la sua esperienza ad Alligator Alcatraz

Marianna Ritini

Luglio 22, 2025

Lucia Vitale, zia di Gaetano Mirabella Costa, ha rilasciato dichiarazioni all’Adnkronos riguardo alla difficile situazione del nipote, attualmente detenuto nel controverso centro per migranti irregolari noto come Alligator Alcatraz, situato nelle paludi della Florida. Secondo la zia, il 10 luglio 2025, Costa sarebbe dovuto tornare definitivamente in Italia, ma attualmente si trova in una condizione di grande disagio.

Detenzione e accuse

Il 22 luglio 2025, Lucia Vitale ha raccontato che il nipote, di 45 anni e originario di Fiumefreddo di Sicilia, è stato arrestato il 3 gennaio scorso a Miami dopo essere stato fermato da diverse pattuglie di polizia. Gli agenti hanno trovato due spinelli nella sua disponibilità, portando all’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Inoltre, Costa è coinvolto in un’accusa di aggressione risalente all’estate dell’anno precedente, ma la zia afferma che il nipote si è semplicemente difeso durante un attacco da parte di tre uomini.

Situazione nel centro di detenzione

Il 9 luglio, durante un’udienza, si era sperato in una scarcerazione dopo sei mesi di detenzione. Tuttavia, il procuratore generale si è opposto, sostenendo che Costa dovesse essere trattenuto per questioni legate all’immigrazione. Così, è stato trasferito ad Alligator Alcatraz, un centro di detenzione creato dall’amministrazione Trump nella Contea di Miami-Dade, dove si sostiene che i suoi documenti non fossero in regola, nonostante avesse un’estensione del permesso di soggiorno valida fino a dicembre.

Condizioni di vita e salute

Nel centro di detenzione, situato in un ex aeroporto circondato da una natura selvaggia, Costa è stato portato in catene, come se fosse un criminale pericoloso. La zia ha descritto le condizioni di vita nel centro, evidenziando che il nipote ha potuto fare la doccia solo tre volte in nove giorni e che deve chiedere permesso per andare in bagno, dove non ci sono porte. Lucia Vitale ha condiviso la preoccupazione per la salute del nipote, che ha manifestato febbre senza ricevere cure adeguate.

Richiesta di aiuto

L’appello della zia si fa sentire forte e chiaro: “Aiutami a uscire”, ha detto Costa, descrivendo la sua esperienza come un vero e proprio inferno. Lucia Vitale ha deciso di rendere pubblica la situazione del nipote per sollecitare un intervento che possa portare alla sua liberazione da Alligator Alcatraz.

Attenzione mediatica e implicazioni

In questo contesto di crescente preoccupazione, l’attenzione mediatica si concentra sulla condizione dei migranti irregolari nei centri di detenzione statunitensi e sulle politiche migratorie attuate dall’amministrazione attuale. La vicenda di Gaetano Mirabella Costa rappresenta un caso emblematico di come le leggi sull’immigrazione possano avere conseguenze drammatiche sulla vita degli individui coinvolti.

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