Il 21 luglio 2025, a Roma, si è verificato un atto vandalico che ha colpito la lapide commemorativa dedicata a Giacomo Matteotti, situata sul lungotevere Arnaldo da Brescia. I carabinieri sono intervenuti prontamente per effettuare i rilievi tecnico-scientifici e avviare le indagini necessarie a identificare i responsabili di questo gesto inaccettabile. La notizia ha suscitato una forte reazione da parte delle autorità e della politica, che hanno espresso il loro sdegno e la loro solidarietà nei confronti della memoria di Matteotti.
La lapide e la sua importanza
La lapide, simbolo di un’importante figura della storia italiana, è stata danneggiata in un contesto di crescente preoccupazione per il rispetto dei luoghi della memoria. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha visitato il sito per verificare i danni e ha dichiarato: “Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti“. Giuli ha sottolineato l’importanza di preservare la memoria di Matteotti, definendo l’atto vandalico come un gesto grave che offende la coscienza democratica del Paese.
Reazioni dalla politica
Il vandalismo ha scatenato un coro unanime di indignazione tra i rappresentanti politici. Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha espresso il suo disappunto attraverso i social media, affermando che “danneggiare la lapide di un italiano caduto per la libertà di tutti noi è un atto grave”. Tajani ha sottolineato la necessità di condannare fermamente questo attacco alla memoria di Matteotti.
Dal Partito Democratico, Chiara Braga, capogruppo alla Camera, ha dichiarato: “Chi danneggia il monumento a Matteotti offende la memoria di un popolo, la storia di chi ha combattuto il fascismo sacrificando la propria vita”. Braga ha espresso l’auspicio che i responsabili vengano individuati al più presto. Anche Carlo Calenda, leader di Azione, ha condannato l’episodio, definendolo una “vigliaccata fascista” e ha annunciato un presidio in programma per il pomeriggio dello stesso giorno, alle 16:45, davanti al monumento di Matteotti, insieme al consigliere regionale Alessio D’Amato e ad altri esponenti del suo partito.
Riccardo Magi, segretario di +Europa, ha descritto l’attacco come un colpo a un simbolo nazionale, evidenziando il coraggio di Matteotti nel opporsi al regime fascista, un gesto che ha comportato rischi enormi per la sua vita. La reazione collettiva della politica dimostra quanto sia fondamentale mantenere viva la memoria storica e il rispetto per coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia in Italia.