Il 19 luglio 2025 segna il 33° anniversario della strage di via D’Amelio, che costò la vita al magistrato Paolo Borsellino e ai membri della sua scorta. In questa occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rinnovato l’omaggio al sacrificio del giudice, sottolineando l’importanza della sua memoria nella storia italiana. Le parole del Capo dello Stato risuonano forti e chiare: “La strage di via D’Amelio ha impresso un segno indelebile nella storia italiana”, evidenziando il tentativo della mafia di piegare le istituzioni democratiche. A Palermo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia Vittorio Pisani hanno reso omaggio alle vittime, in un evento che ha visto la partecipazione di numerose autorità.
Il ricordo di Sergio Mattarella
Il Presidente Mattarella ha ricordato la tragica vicenda di Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992, a meno di due mesi dall’attentato di Capaci che aveva già portato via un altro grande magistrato, Giovanni Falcone. “La morte di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta, voluta dalla mafia, intendeva proseguire il disegno della intimidazione e della paura”, ha affermato il Presidente, evidenziando come, nonostante ciò, “la democrazia è stata più forte”. Mattarella ha espresso la sua vicinanza ai familiari delle vittime, sottolineando che il ricordo di quelle vite spezzate rimane intenso e significativo, proprio come trentatré anni fa.
Il Capo dello Stato ha anche messo in luce il coraggio di coloro che hanno combattuto contro la mafia, definendo il loro impegno come “imperituro”. La dedizione di Borsellino e Falcone alla giustizia è stata descritta come un simbolo da seguire, un esempio che deve continuare a ispirare le generazioni future. “Onorare la sua memoria vuol dire seguire la sua lezione di dignità e legalità”, ha concluso Mattarella, evidenziando l’importanza di trasmettere questi valori alle nuove generazioni.
Il messaggio della presidente Giorgia Meloni
Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto rendere omaggio a Paolo Borsellino, sottolineando quanto il suo esempio sia fondamentale per chi opera nel campo della giustizia. “Oggi, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio, ricordiamo Paolo Borsellino, un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità e per l’Italia”, ha scritto Meloni sui social. La premier ha evidenziato come il suo esempio continui a vivere in coloro che, quotidianamente, si battono per un’Italia più giusta e libera dalle mafie.
Meloni ha espresso gratitudine verso magistrati, Forze dell’Ordine e tutti i servitori dello Stato che, con coraggio, hanno scelto di combattere per la legalità, anche a costo della vita. “Quel testimone è ancora saldo e lo porteremo avanti ogni giorno”, ha affermato, concludendo il suo messaggio con un forte richiamo all’impegno collettivo per la giustizia e la legalità.
La cerimonia a Palermo
A Palermo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia Vittorio Pisani hanno partecipato a una cerimonia commemorativa presso la Caserma Lungaro. Presenti anche la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il sindaco Roberto Lagalla. Durante l’evento, le autorità hanno reso omaggio alle vittime della strage di via D’Amelio, dimostrando l’importanza di mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia.
La cerimonia ha incluso anche una Santa Messa celebrata nella cappella della caserma, un momento di riflessione e di preghiera per onorare la memoria di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta. Questo evento ha rappresentato non solo un tributo a chi ha perso la vita, ma anche un richiamo per tutti a continuare la lotta contro la mafia e a difendere i valori della legalità e della giustizia.
