La presidenza siriana ha lanciato accuse gravi nei confronti delle fazioni druse nella città di Sweida, situata nel sud della Siria. Il 18 luglio 2025, il governo di Damasco ha dichiarato che le forze druse avrebbero violato l’accordo di cessate il fuoco, attualmente in vigore, il quale aveva facilitato il ritiro delle forze governative dalla città, teatro di intensi scontri che hanno provocato un elevato numero di vittime.
Accuse di violazione del cessate il fuoco
In una nota ufficiale, la presidenza di Damasco ha descritto le azioni delle “forze fuorilegge”, un termine utilizzato per riferirsi alle fazioni druse, come una grave violazione dell’accordo. Il governo ha denunciato orribili violenze perpetrate contro i civili, sottolineando che tali crimini minacciano la pace civile e possono portare a un completo collasso della sicurezza nella regione. Le autorità siriane hanno evidenziato che la situazione a Sweida è particolarmente delicata e che ogni atto di violenza rischia di aggravare ulteriormente le tensioni già esistenti.
Ingerenze esterne e instabilità regionale
In aggiunta alle accuse rivolte ai drusi, la presidenza siriana ha anche espresso preoccupazione per la presunta ingerenza israeliana negli affari interni della Siria. Questa ingerenza, secondo Damasco, non fa altro che alimentare il caos e la distruzione, complicando ulteriormente una situazione regionale già complessa. Le autorità siriane hanno ribadito l’importanza di mantenere la stabilità e la sicurezza nel paese, sottolineando che ogni azione esterna potrebbe compromettere gli sforzi per raggiungere una pace duratura.
Tensione a Sweida e prospettive future
La tensione a Sweida e la crescente instabilità in Siria sono argomenti di grande rilevanza, non solo per il paese stesso, ma anche per la comunità internazionale, che osserva con attenzione gli sviluppi. La situazione attuale pone interrogativi sul futuro della regione e sulla possibilità di un dialogo costruttivo tra le varie fazioni coinvolte nel conflitto.
