In occasione della Giornata Nazionale della Neurologia e del World Brain Day, che si celebrano il 22 luglio, la Società Italiana di Neurologia (Sin) ha lanciato un appello per la protezione della salute cerebrale anche durante le vacanze estive. Con l’affermazione che “il cervello non si ferma mai, nemmeno in ferie”, la Sin ha fornito cinque indicazioni utili per mantenere il benessere neurologico in un periodo di relax.
Strategia italiana per la salute del cervello
Il vademecum presentato dalla Sin si inserisce all’interno della Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031, che si basa sul concetto di “One Brain, One Health“. Questo approccio riconosce l’importanza della salute cerebrale in relazione alla salute mentale, all’ambiente e alla società . Alessandro Padovani, presidente della Sin, ha sottolineato che le malattie cerebrali necessitano di un’adeguata protezione e cura in ogni fase della vita, indipendentemente dall’età o dalla tipologia di patologia, siano esse neurologiche o psichiatriche. La salute del cervello è strettamente legata alla salute globale, che include non solo gli individui, ma anche le comunità e l’ambiente circostante. Durante le vacanze, è essenziale prestare attenzione a fattori di rischio come lo stress, la disidratazione e le abitudini alimentari scorrette.
Cinque consigli per la salute cerebrale in vacanza
Il primo consiglio riguarda l’importanza di mantenere una corretta idratazione e un’alimentazione neuroprotettiva. La Sin raccomanda di seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e pesce azzurro, evitando eccessi di alcol e cibi ultra-processati, in particolare durante le cene tardive. L’idratazione è fondamentale per il metabolismo cerebrale e la termoregolazione, mentre una dieta equilibrata aiuta a ridurre la neuroinfiammazione.
Il secondo suggerimento riguarda il sonno. È importante mantenere una routine regolare, cercando di dormire almeno 7-8 ore per notte. Il sonno, infatti, è un processo attivo che favorisce la rigenerazione neuronale e migliora la memoria e la stabilità emotiva. Un recente studio dell’University College London ha evidenziato come il sonno profondo possa migliorare le performance cognitive già il giorno successivo.
Il terzo consiglio enfatizza l’importanza dell’attività fisica quotidiana. Praticare esercizi come camminate, nuoto o escursioni stimola la neurogenesi e migliora la circolazione sanguigna cerebrale. Anche solo 30 minuti di attività aerobica al giorno possono ridurre il rischio di demenza e depressione, con effetti positivi che possono durare oltre 24 ore.
Il quarto suggerimento riguarda la stimolazione cognitiva e le relazioni sociali. Attività come leggere, giocare e interagire con gli altri non solo rafforzano la riserva cognitiva, ma proteggono anche dalla depressione e dal declino cognitivo. Le relazioni sociali attive sono fondamentali per la salute mentale e cerebrale.
Infine, il quinto consiglio si concentra sulla gestione dello stress e sulla protezione dai traumi. Tecniche di rilassamento come la mindfulness e la respirazione profonda sono utili per regolare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. È fondamentale anche prestare attenzione alla sicurezza durante le attività sportive e prevenire incidenti che potrebbero compromettere la salute cerebrale.
La situazione della salute cerebrale in Italia
Un recente studio pubblicato su “The Lancet Neurology“, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità , ha rivelato che circa 3,4 miliardi di persone nel mondo, pari al 43% della popolazione globale, convivono con una condizione neurologica. In Italia, oltre il 10% delle famiglie ha almeno un membro affetto da malattie mentali o neurologiche, con un costo sociale che raggiunge i 87 miliardi di euro all’anno. Queste statistiche evidenziano l’urgenza di promuovere la prevenzione e la salute cerebrale anche nei periodi di apparente benessere, come le vacanze estive.
La Sin, con l’intento di diffondere una cultura della prevenzione neurologica, ha lanciato iniziative per migliorare i sistemi sanitari locali e rispondere in modo più efficace alle esigenze dei pazienti neurologici. L’obiettivo è trasformare l’assistenza neurologica in Italia, passando da un modello ospedalocentrico a un approccio integrato sul territorio, garantendo cure adeguate anche durante le vacanze, quando spesso mancano i riferimenti abituali.
