Il 18 luglio 2025, la commissione Finanze della Camera ha approvato un nuovo provvedimento fiscale che prevede una sanatoria per le partite Iva. Questa misura, che si inserisce nel contesto del Decreto Fiscale 2025, offre un’opportunità di regolarizzazione per oltre due milioni di contribuenti, con l’intento di generare un gettito di oltre 1 miliardo di euro per le casse dello Stato. La nuova normativa mira a sostenere le risorse necessarie per possibili riduzioni fiscali per il ceto medio e per incentivare la pace fiscale attraverso la manovra d’autunno.
Tempi di attuazione
Il nuovo ravvedimento speciale è collegato al Concordato Preventivo Biennale 2025-2062 e prevede una discussione generale in Aula a partire da lunedì prossimo. Dopo l’approvazione da parte di Montecitorio, il provvedimento sarà trasmesso al Senato, dove dovrà ricevere il consenso definitivo prima della pausa estiva. Questa tempistica è cruciale per garantire che i contribuenti possano beneficiare della sanatoria nei tempi previsti e per facilitare il processo di regolarizzazione fiscale.
Beneficiari della misura
La sanatoria fiscale è destinata esclusivamente alle partite Iva che decideranno di aderire al concordato preventivo biennale entro il 30 settembre 2025. L’aliquota applicata varierà in base all’affidabilità fiscale di ciascun contribuente, con circa 2,2 milioni di contribuenti che potrebbero trarre vantaggio da questa opportunità. La misura è concepita per risolvere le controversie fiscali in modo equo e proporzionato, tenendo conto della situazione di ciascun soggetto.
Funzionamento del ravvedimento speciale
Il ravvedimento speciale riguarderà le annualità fiscali dal 2019 al 2023 e prevede oneri fiscali differenziati. I soggetti con punteggi più elevati negli Indicatori sintetici di affidabilità (ISA) beneficeranno di aliquote più basse. Per esempio, l’imposta sostitutiva sulle imposte sui redditi e le addizionali sarà fissata al 10% per i contribuenti con un punteggio tra 8 e 10. Le aliquote saliranno al 12% per punteggi fino a 6 e al 15% per quelli inferiori a 5. Anche l’imponibile aggiuntivo seguirà una logica simile, con aliquote che varieranno dal 5% per i migliori contribuenti fino al 50% per i punteggi più bassi.
Modifiche al calendario dei versamenti
Il nuovo provvedimento introduce significative modifiche alla tempistica dei versamenti rispetto alle edizioni precedenti. I contribuenti dovranno effettuare i pagamenti entro una finestra di tre mesi e mezzo, che va dal 1° gennaio al 15 marzo 2026, oppure potranno scegliere di suddividere l’importo in un massimo di dieci rate mensili. Un aspetto fondamentale della normativa è la protezione dei diritti dei contribuenti: le verifiche fiscali dovranno essere giustificate per iscritto, garantendo così maggiore trasparenza e tracciabilità.
Gettito previsto
Si stima che il gettito generato dalla nuova sanatoria possa raggiungere livelli analoghi a quelli della precedente edizione, che aveva fruttato oltre 1 miliardo di euro. Questo importo rappresenta un elemento chiave per la pianificazione delle politiche fiscali future e per la sostenibilità delle finanze pubbliche. La misura, quindi, non solo offre una chance di regolarizzazione ai contribuenti, ma contribuisce anche al bilancio statale in un periodo di crescente attenzione verso le politiche fiscali e sociali.