Un nuovo raid aereo è stato riportato nei pressi della città di Sweida, in Siria, il 17 luglio 2025, alle ore 22:32. Questo attacco rappresenta il primo episodio di aggressione aerea israeliana dopo il ritiro delle forze governative siriane dalla zona, avvenuto durante la notte. L’agenzia di stampa statale siriana, Sana, ha confermato l’incidente, evidenziando che l’operazione è stata rivendicata da Israele a seguito di violenti scontri tra combattenti drusi e tribù beduine, che hanno provocato, secondo le stime di un’organizzazione non governativa, quasi 600 vittime.
Il contesto del raid aereo
Il raid aereo israeliano ha colpito la periferia di Sweida, una località a maggioranza drusa situata nel sud della Siria. La tensione nella regione è aumentata notevolmente negli ultimi giorni, a causa degli scontri tra le forze druse e le tribù beduine, che hanno portato a un numero tragico di perdite umane. La situazione è ulteriormente complicata dal ritiro delle forze governative siriane, che ha lasciato un vuoto di potere e ha innescato una lotta di potere tra i vari gruppi armati presenti sul territorio.
Il conflitto in Siria, che dura ormai da oltre un decennio, ha visto un’evoluzione delle dinamiche di potere, con diverse fazioni che lottano per il controllo di aree strategiche. La comunità drusa, che costituisce una minoranza significativa in Siria, ha cercato di mantenere una posizione neutrale, ma gli attacchi come quello di oggi mettono a rischio la loro sicurezza e la stabilità della regione. Le forze israeliane, da parte loro, hanno giustificato le loro operazioni come necessarie per prevenire minacce alla loro sicurezza nazionale, specialmente in un contesto di crescente instabilità.
Le conseguenze del conflitto
Le ripercussioni di questo raid aereo non si limiteranno solo a Sweida. L’area, già segnata da conflitti interni, potrebbe affrontare ulteriori escalation di violenza. Le tribù beduine e i combattenti drusi, ora in conflitto, potrebbero intensificare le loro azioni reciproche, portando a un ulteriore deterioramento della situazione. Inoltre, l’intervento di Israele potrebbe provocare una risposta da parte delle forze governative siriane o di altri gruppi armati presenti nella regione.
L’agenzia Sana ha descritto l’attacco come un’azione di “occupazione” da parte degli aerei israeliani, sottolineando la percezione di aggressione che permea la comunicazione ufficiale siriana. La comunità internazionale osserva con attenzione l’evoluzione degli eventi, consapevole che ogni attacco può innescare una reazione a catena in un conflitto già complesso e sfaccettato.
La situazione a Sweida e nelle aree circostanti rimane tesa, con la popolazione civile che continua a vivere nel timore di ulteriori attacchi e ritorsioni. Gli sviluppi futuri dipenderanno dalle decisioni strategiche dei vari attori coinvolti e dalla capacità della comunità internazionale di mediare e trovare una soluzione duratura a un conflitto che ha già causato innumerevoli sofferenze.
