Inchiesta urbanistica: FdI e Lega chiedono le dimissioni del sindaco Sala dopo le contestazioni a Palazzo Marino

Lorenzo Di Bari

Luglio 17, 2025

Durante la seduta del Consiglio comunale di Milano, tenutasi il 17 luglio 2025, l’atmosfera si è fatta tesa, caratterizzata da fischi e contestazioni nei confronti del sindaco Giuseppe Sala. L’opposizione ha manifestato il proprio disappunto, mentre il Partito Democratico ha confermato il proprio sostegno al primo cittadino e alla Giunta.

La polemica sull’urbanistica

La seduta è iniziata sotto i segni della polemica, con il pubblico che ha espresso il proprio malcontento con slogan come “A casa. Dimissioni”. Questa reazione è stata innescata dagli sviluppi recenti di un’inchiesta sull’urbanistica, che ha coinvolto figure chiave dell’amministrazione. Nella giornata precedente, il 16 luglio, la Procura di Milano ha richiesto l’arresto di sei individui, tra cui l’assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, e l’immobiliarista Manfredi Catella, presidente di Coima, per i quali sono stati richiesti i domiciliari. Anche due ex membri della Commissione per il paesaggio, Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, insieme all’architetto Federico Pella e al costruttore Andrea Bezzicchieri, risultano tra gli indagati. Le accuse riguardano corruzione, falso e induzione indebita.

Le dichiarazioni del sindaco

In merito a queste vicende, il sindaco Giuseppe Sala ha dichiarato in una nota di ritenere necessario un quadro più chiaro della situazione, sottolineando che l’amministrazione non si riconosce nelle interpretazioni fornite dai media. Sala è ora indagato in un nuovo filone dell’inchiesta per presunte false dichiarazioni riguardanti la sua riconferma di Marinoni e per concorso in induzione indebita legata al progetto del Pirellino.

Proteste e divisioni politiche

Prima dell’inizio della riunione, membri della Lega e di Fratelli d’Italia si sono radunati davanti a Palazzo Marino per chiedere le dimissioni del sindaco. Le rappresentanze di Forza Italia e Noi Moderati, invece, si sono distinte per la loro posizione garantista, con Alessandro Sorte, segretario regionale di Forza Italia in Lombardia, che ha dichiarato: “Non siamo quelli delle piazze con monetine o cappi in mano. Non chiederemo mai le dimissioni basandoci solo su un avviso di garanzia”. Anche Luca Bernardo, capogruppo di Forza Italia in Comune, ha ribadito l’importanza di attendere l’operato della magistratura prima di chiedere dimissioni.

In contrasto con questa posizione, l’eurodeputata della Lega, Silvia Sardone, ha accusato il sindaco di non voler affrontare pubblicamente la situazione, affermando che Milano è bloccata e che i cittadini non ricevono risposte dall’ufficio urbanistica. Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto con forza le dimissioni di Sala e della Giunta, ritenendo che fosse una misura necessaria.

Reazioni in aula e sostegno al sindaco

Durante la seduta, i consiglieri della Lega e di Fratelli d’Italia hanno interrotto la discussione esponendo cartelli che richiedevano le dimissioni del primo cittadino. In risposta, la vicepresidente di Azione, Giulia Pastorella, ha invitato a riflettere sulle basi etiche e politiche delle richieste di dimissioni, ricevendo fischi dal pubblico presente in aula. La capogruppo del Partito Democratico, Beatrice Uguccioni, ha espresso il sostegno del suo gruppo al sindaco, sottolineando l’importanza di rispettare il lavoro della magistratura e affermando la fiducia nell’integrità di Sala.

Il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino, ha aggiunto che il sindaco e la Giunta dovrebbero continuare a lavorare per il bene della città, nonostante le difficoltà attuali.

Giuseppe Sala è atteso in aula consiliare il prossimo lunedì per fornire ulteriori chiarimenti sulla situazione.

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