Il 2024 ha segnato un punto di svolta climatico, risultando l’anno più caldo mai registrato a livello globale. In questo contesto, le antiche tecniche di raffreddamento passivo della Vecchia Dubai si stanno rivelando una soluzione innovativa per affrontare le temperature elevate, contribuendo a mantenere fresche le abitazioni e ridurre i costi energetici per i cittadini, sempre più gravati da bollette elettriche elevate.
Il calore record del 2024
Nel corso del 2024, Dubai ha vissuto un’estate caratterizzata da temperature estreme, raggiungendo punte di 51°C, con un percepito di 62°C a causa dell’umidità . Questi valori hanno sollevato interrogativi sul consumo energetico, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo di aria condizionata, che rappresenta oltre il 70% del fabbisogno elettrico degli Emirati Arabi Uniti. In risposta a questa situazione, l’architettura tradizionale della città , risalente a secoli fa, sta tornando alla ribalta come un metodo efficace per affrontare il caldo torrido. Le case storiche di Dubai, progettate per resistere al clima desertico, utilizzavano strategie di raffreddamento passivo che oggi vengono rivalutate per il loro potenziale nel ridurre i costi energetici e migliorare la qualità dell’aria.
Il quartiere di Al Fahidi e le sue tecniche di raffreddamento
Nel cuore di Dubai, il quartiere di Al Fahidi offre un rifugio dal caldo estremo. Qui, i visitatori possono scoprire un’architettura che non richiede aria condizionata. Le strade ombreggiate e le alte mura di questo antico distretto sembrano contrastare il caldo, mantenendo fresche le abitazioni circostanti. Soumya Gayatri, esperta di architettura, sottolinea come la saggezza ambientale di chi ha progettato queste strutture possa insegnare molto agli urbanisti moderni. Alcuni edifici di Al Fahidi risalgono al 1700, ma il loro design rimane attuale, offrendo spunti per la costruzione di città future che dovranno affrontare l’innalzamento delle temperature.
Le torri del vento e l’architettura tradizionale
Noor Ahmed, guida turistica locale, descrive l’ingegnosità delle costruzioni tradizionali, come le torri del vento, che catturano l’aria fresca dall’esterno e disperdono quella calda. Queste tecniche, unite a materiali come la pietra corallina e a vicoli stretti noti come sikkas, creano un microclima favorevole all’interno delle abitazioni. Ahmed Al-Jafflah, esperto culturale, evidenzia come il sistema architettonico della Vecchia Dubai fosse progettato per ottimizzare il flusso d’aria e massimizzare l’ombreggiamento, elementi fondamentali per mantenere temperature confortevoli.
Verso un futuro sostenibile
Oggi, architetti e urbanisti degli Emirati Arabi Uniti e oltre stanno guardando alla Vecchia Dubai come fonte di ispirazione per progetti sostenibili. Masdar City, situata nei pressi di Abu Dhabi, è un esempio di come tecniche di raffreddamento passivo possano essere integrate in contesti moderni. Questo quartiere è progettato per massimizzare l’ombreggiamento e sfruttare i venti naturali, abbassando le temperature ambientali fino a 10°C. Le strutture di Masdar City, dotate di torri del vento e facciate perforate, consumano il 40% in meno di energia rispetto agli edifici tradizionali. Anche progetti in India e Giappone stanno adottando approcci simili, dimostrando come l’architettura possa rispondere alle sfide climatiche e promuovere la sostenibilità .
