Il " Nouveau
Roman"
Nata negli anni
'50, l'espressione "nouveau roman" designa prima di
tutto una serie di scritti teorici che si propongono di rinnovare
una certa idea di letteratura. Il termine "nouveau"
non implica il fatto che i romanzi anteriori siano rigettati
nel campo della letteratura antica,né abbassati al rango
di vecchiume". In più, gli autori più rappresentativi
del Nouveau Roman non hanno in nessun caso espresso che
essi avessero l'impressione di appartenere ad una scuola o ad
un movimento letterario. E' necessario circoscrivere lo
stesso termine all'espressione letteraria che esso descrive.
Il quadro teorico comune
L'impressione di "nuova famiglia" di romanzieri è stata rinforzata
dal fatto che gli autori di "romanzi nuovi", Nathalie Sarraute,
Alain Robbe-Grillet, Michel Butor e Claude Simon sono stati
tutti e quattro pubblicati dalle Editions de Minuit; il loro pubblico
era, almeno all'inizio, un pubblico di critici letterari e di
specialisti. Al di là delle loro differenze specifiche, questi scrittori
si ritrovano in una presa di coscienza comune che è prima di tutto
una reazione contro la tendenza del romanzo esistenzialisa ( come
"La Nausée" di Sartre) e contro una letteratura del messaggio,
cioè una letteratura il cui autore darebbe alla fin fine una lezione al
lettore.
Essi approfittano degli impulsi nuovi venuti dall'estero, quelli di Joyce,
Faulkner, Kafka, Borges. Anche il cinema interviene molto in
questa ostilità crescente verso le forme tradizionali. I
"nouveaux romanciers" rifiutano un certo numero di postulati
concernenti il contenuto e la forma del romanzo.
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La vita di uno o di più personaggi è al centro di tutta la trama; il lettore è
invitato a identificarsi con
lui o a prendere le distanze |
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non c’è più personaggio o esso non
è più centrale. Non è possibile identificarsi in lui: il lettore è
posto di fronte ad un disagio, ad un vuoto. In cambio, si afferma il primato dell’oggetto, che è l’unica
esistenza oggettiva |
·
La nozione stessa di storia è fondamentale: lo
scrittore racconta qualcosa al suo lettore |
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Il N.R. rifiuta la nozione di trama: l’azione è
nulla oppure è insignificante. Essa rischia al contrario di distrarre il
lettore |
·
L’autore è sovrano: sa in partenza ciò che
succederà, conosce la psicologia dei suoi eroi e ce la svela
progressivamente |
·
L’autore è collaboratore del lettore, gli propone una situazione scritta e esige
dal lettore uno sforzo di
partecipazione (fenomeno delle
ripetizioni di scene). |
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L’autore è un “maître à penser” : veicola un’ideologia,
una morale o una filosofia |
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L’autore non ha alcuna idea precostituita e, comunque, non cerca d’imporsi al
lettore: al contrario, lo educa per farne un critico letterario |
·
Il romanzo è teoria: cerca di difendere una tesi naturalista, simbolista, religiosa,
politica… |
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Il romanzo è ricerca: non è
più un genere nettamente delimitato,
non rinvia a nient’altro che a sé stesso |
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Il tempo è cronologico e lineare. Lo scrittore ha
per compito di organizzarlo, di
ordinarlo, di colmare la sensazione di “vuoto” nel tempo che il sogno dà
alla coscienza umana |
·
Il tempo non è coerente: il
nouveau romancier non bara, sovrappone gli istanti di sogno e di
realtà, così come si presentano allo stato puro |
Va da sé
che l'opposizione tra partigiani del romanzo tradizionale e "adepti"
del Nouveau Roman non è stata così brutale e che conviene sfumare
ciascuna di queste posizioni. Così, l'atteggiamento dell'autore
sovrano, che sa tutto e che gioca con i suoi personaggi - e anche col
lettore - è stata sempre più modesta: tra Balzac che manipola i suoi eroi
come delle marionette e Camus che dà loro una relativa autonomia, la
distanza è grande.Tuttavia, questi due autori presi come esempio hanno in
comune un modo di scrittura che non lascia posto al dubbio presso
l'autore: tutto è programmato in anticipo.
Presso tutti i "nouveaux romanciers", non bisogna neanche cercare
l'illustrazione di ciascuna delle "tesi" del Nouveau Roman: ogni
autore ha insistito di più sull'uno o l'altro di questi aspetti,
ritenuto da lui essenziale: Claude Simon per la natura del tempo umano;
Robbe-Grillet sul primato dell'oggetto e della descrizione, ecc..
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Nathalie Sarraute